Il didgeridoo è uno strumento musicale dalle origini antichissime, oggetto sacro per gli aborigeni del Nord dell’Australia, è tutto naturale, vale a dire non è costruito dagli uomini, bensì è un ramo di eucalipto, scavato dalle termiti, anche se molti di quelli presenti sul mercato, sono realizzati in PVC.

Fa parte degli aerofoni, la sua caratteristica principale è rappresentata dalla sua lunghezza, infatti le sue dimensioni possono essere varie,  possono andare da meno di un metro fino a raggiungere i 4 metri.

Il didgeridoo moderno ha generalmente la forma cilindrica o conica, in genere tanto maggiore è la lunghezza, tanto minore è la sua intonazione, quelli svasati verso il basso, hanno un tono più alto.

Il suono che produce è profondo ed ipnotico, tanto da renderlo toccante ed ammaliante, ricorda i luoghi d’origine ed una cultura così lontana ed affascinante, il timbro è influenzato dalla forma e dalle proporzioni della parte interna dello strumento.

Per suonarlo viene utilizzata la tecnica del soffio continuo, con la quale il suonatore prende aria dal naso, mentre espira quella contenuta nella bocca, utilizzando la lingua e le guance, in questo modo si genera il suo suono unico.

Con questa tecnica un suonatore esperto può riempire d’aria i polmoni, e con l’esperienza mantenere una nota, per tutto il tempo che vuole.

Alcune variazioni al suono sono rappresentate da ronzii sotto forma di vocalizzi, riproducendo con le corde vocali il  suono degli animali.

Molti didgeridoo sono dipinti con le vernici tradizionali, in alcuni casi la decorazione è minima o inesistente, in modo da mantenere la naturale venatura del legno.

Il didgeridoo viene usato sia durante le celebrazioni sacre, sia nella vita di tutti i giorni, i primi possono essere suonati solo dagli uomini, pare che questo strumento venga anche usato a scopo terapeutico ed induca un rilassamento nel corpo e nella mente.