Fare la raccolta differenziata e dividere i rifiuti è un dovere che tanti fanno correttamente soprattutto per aiutare il pianeta ma non solo. Infatti, la raccolta differenziata serve in tanti modi diversi tra cui evitare che ci siano troppo discariche indifferenziate da sistemare chissà dove sul territorio per raccogliere i rifiuti urbani. Tuttavia, non è sempre facilissimo fare la differenziata perché ci sono diversi materiali che sono difficili da differenziare e non si sa mai dove metterli. Andrà nel secco o nella plastica? Questo è vetro o cosa? Meglio quindi fare un passo indietro a indicare che cosa fare con alcuni dei rifiuti che le persone non sanno mai dove buttare per fare maggiore chiarezza.

Dove buttare una lampadina che non funziona

Alcuni sono conviti che le lampadine rotte o non funzionano più vadano buttate nella raccolta del vetro. È sbagliato poiché nella campana del vetro ci vano solo bottiglie e vasetti. Detto ciò, resta il problema di dove mettere questa lampadina che non funziona più. È necessario fare un distinguo ben preciso perché ci sono lampadine differenti. Sebbene non siano più prodotte, chi ha da buttare via una lampadina a incandescenza o alogena, apra il bidone dell’indifferenziato, cioè il cosiddetto secco.

Se invece si tratta di una lampadina più recente come quelle a Led, scarica di intensità o simili. È necessario conferirle tra i rifiuti Raee visto che al loro interno sono presenti prodotti chimici pericolosi se dispersi nell’ambiente ma che vanno trattati adeguatamente.

Come differenziare le pile

Capita a moltissime persone di avere in casa un mucchio di pile scariche da buttare ma no sa dove vanno messe. Alcuni le gettano nell’indifferenziato ma non si dovrebbe mai e poi mai farlo. Anche in questo caos, le pile al loro interno hanno dei materiali pericolosi se dispersi nell’ambiente. Per tale ragione, vanno tra i rifiuti Raee. In genere presso i supermercati e altri negozi dove vendono le batterie, ci sono dei contenitori appositi dove buttarle via affinché vengano trattate nel modo corretto senza recare danno all’ambiente.

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Di Editore